Abruzzo di...vino verso Expo 2015
L'Abruzzo forte e gentile, per usare una
citazione di Primo Levi, è riconosciuta come Regione Verde d’Europa,grazie ai
suoi tre parchi naturali ed uno regionale, alle Oasi del WWF.Terra di dolci
pendii incastonati tra mare e monti, di prodotti non sempre adeguatamente
valorizzati.
I migliori vini abruzzesi
di 23 cantine,hanno avuto modo di sfilare a Milano,
nella prestigiosa location
del Museo dei Navigli,in via S.Marco,nella rassegna denominata "Abruzzo
di Sera". Accanto ai vitigni che rappresentano da decenni l'emblema del
territorio abruzzese, trovano spazio, da diverso tempo, anche svariati vitigni
autoctoni. Alcuni di questi sono già diffusamente presenti in molte aree, come
il Pecorino, la Passerina, la Cococciola, altri sono invece in fase di recupero
come il Montonico o il Moscatello. Si tratta di vitigni antichi, perlopiù
dimenticati in passato, per la loro scarsa produttività ma che oggi, grazie ad
un meticoloso impegno in vigna e in cantina, riescono ad esprimere appieno i
caratteri forti e nel contempo gentili, di un territorio vocato alla produzione
di vini di qualità. Rosso, rosato,bianco,una sinfonia di colori, sentori e
sapori che si sono, a buon diritto, imposti in Italia e nel mondo.
Sette Denominazioni di
Origine, fra cui: Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane Docg, le Doc
Abruzzo, Cerasuolo,Controguerra,Ortona, Trebbiano d'Abruzzo, Tullum e
Villamagna.
Nel corso della serata di
degustazione, special guest sono stati i pregiati oli extra vergine di oliva e
la tipica pasta "alla pecorara" fatta a mano proprio dinanzi al folto
pubblico, più di mille presenze di enoestimatori.
L’edizione 2014 di Abruzzo
di sera è stata importante per avere la conferma dell’ interesse del pubblico
lombardo e, in particolar modo, milanese-ha affermato Tonino Verna, presidente del Consorzio di Tutela dei Vini
d’Abruzzo- che d’altronde è già preparato ai temi dell’Expo, quindi sensibile
alla grande qualità della produzione agroalimentare abruzzese, longeva in
termini di tradizione e rispettosa del pianeta.

"Il Gran Sasso e la
Majella son le nostre basiliche, che si fronteggiano in un dialogo molto
riuscito e complementare... Bisogna prenderci come siamo, gente rimasta di
confine (a quale stato o nazione? O, forse, a quale tempo?), con una sola
morale: il lavoro (Ennio Flaiano)
Un superbo viaggio in una
terra dai forti contrasti che si presenta con tutte le carte in regola per il
variegato mondo di Expo 2015.
Giuseppina Serafino
Commenti
Posta un commento