Un piccolo
gioiello incastonato in Alta Langa, fra sapori e colori d'un tempo magico per
le suggestioni che si offrono discrete, al visitatore che le vuole riscoprire.
Merana si erge
nell’area più calda delle Langhe,una zona collinare con boschi termofili,
calanchi, prati aridi,gerbidi e un particolare tipo di flora,detta
termoxerofila, poichè resiste alle alte temperature e alla carenza idrica di
tipo mediterraneo. Arbusti come le ginestre, i ginepri, le eriche sono dei veri
e propri preparatori e ricostruttori del bosco.
Da aprile a
giugno si possono ammirare bellissime fioriture di orchidee spontanee che
prediligono terreni calcarei.
Il paese è
situato sulla sponda sinistra del fiume Bormida, lungo la ferrovia Alessandria
Savona.Piacevole la scoperta di questo magico paradiso presentato a Varazze
dall'Associazione "U Campanin russu" nell'ambito delle serate al
Chiostro. Un paesaggio che è in continuità con la Liguria e che affascina
perchè poco antropizzato, ha affermato il Sindaco di Merana, Silvana Sicco.
Infatti si trovano borgate con 70-80 persone, sovrastate da graziose chiesette
scaturite dal grande culto della devozione; in una di queste frazioni è nata la
nonna di Papa Francesco.La Chiesa parrocchiale di Merana, dedicata a San
Nicolao e Maria Ausiliatrice,è stata edificata a fondovalle nel 1941, la
struttura è in pietra di Langa, su disegno del Canonico Thea di Acqui Terme. Al
suo interno si conservano alcuni arredi della seicentesca chiesa parrocchiale,
posta accanto al cimitero, ora distrutta. Degna di nota risulta la pietà lignea
di scuola renana, parte di un "retablo" (pala d'altare)forse
trafugato dagli spagnoli che per giungere a Milano risalivano la Valle Bormida
da Vado.
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Terre disabitate
ma ora riscoperte per le molteplici risorse anche faunistiche. Cinghiali e
caprioli apportano purtroppo non pochi problemi agli sparuti abitanti del
luogo, protési a salvaguardare i magri
raccolti. Chi ha scelto di investire in questi luoghi incontaminati,lo ha fatto
per il piacere di perdersi fra colori unici, fra profumo di tartufi, misto a
quello di lavanda e di ginestre, dedicandosi al trekking o ad escursioni in
mountain bike.
Merana è un
piccolo laboratorio geologico, le formazioni che qui si possono osservare sono
tre: quella di Molare con le sue rocce inglobanti fossili,la seconda è quella
di Rocchetta con i calanchi, forme di erosione scolpite negli antichi sedimenti
marini delle Langhe. La formazione di "Monesiglio" composta da sabbie
grossolane gialle o rossastre, ingloba noduli arenacei conosciuti come
"murion", misteriosi personaggi di pietra che si susseguono a decine
fra le ginestre e il timo, dando vita ad un singolare giardino roccioso da cui
spuntano varie forme somiglianti ad una grossa rana, ad una testa di
coccodrillo,o al corpo di una sfinge. L'evoluzione geologica in queste zone,
datata da circa 35 a 5 milioni di anni fa, è legata al Mare Paleo-Adriatico che
all'epoca occupava l'odierna Pianura Padana, lambendo le coste delle valli
piemontesi in un contesto geografico estremamente diverso da quello attuale.
Affascinante il
viaggio in questo suggestivo patrimonio ambientalistico, gustato mediante le
delizie del palato, quasi fossero effluvi benefici e ammalianti,di una landa
arcaica dove, misteriosamente, anche il "vento fa il suo giro".
Giuseppina Serafino
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