Re Panettone 2014


Pare che nel 1400 il panettone esistesse già e la fantasia
popolare creò la leggenda nella quale l’inventore sarebbe stato il biondo
Ughetto degli Atellani, fattosi panettiere per amore di una bella fornarina.
Pietro Verri, sulle tracce dei cronisti medioevali e degli studi condotti dal Muratori ad oggi, dice che a
Natale, in Lombardia, la famiglia si raccoglieva attorno ad un ceppo acceso,
sul quale si era sparso vino e ginepro e il “pater” spezzava un grosso pane o
“pan grande”, porgendolo a tutti come a nutrire del sangue comune. E’
giunto al suo settimo anno di regno “RePanettone”, ovvero la rassegna che celebra il dolce milanese per antonomasia,
ospitata anche quest’anno presso lo Spazio Ansaldo di Milano. Quaranta fra i
migliori pasticcieri italiani hanno fatto degustare ai “gastroappassionati”
panettoni e lievitati d’eccellenza: artigianali, naturali, privi di
conservanti, emulsionanti ed altri additivi artificiali. La gradita manifestazione, è stata creata da Stanislao Porzio, un
napoletano che ha voluto omaggiare il
dolce milanese, quasi a voler fugare l’antico retaggio del “Terun “nullafacente.
Vari gli eventi previsti, dai laboratori guidati, ai concorsi: I Pan Giuso o I
Custodi del Panettone, in collaborazione con Comieco (Consorzio nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a
base Cellulosica) che ha voluto premiare le confezioni per panettone più
creative, più funzionali e più ecosostenibili. La prima novità di questa
edizione è stato il panettone che Iginio
Massari, il più grande pasticciere italiano, ha ideato in omaggio a Expo 2015, in una confezione che il
consorzio Comieco, ha fatto decorare dall’illustratore milanese Guido
Scarabottolo. Un altro aspetto ghiotto è stata la presentazione di una probabile“Mostra sul panettone” che si
svolgerà a maggio, in concomitanza con l’Esposizione universale, e che darà
l’opportunità di far conoscere ai visitatori l’emblema dolciaria, vanto della
gastronomia meneghina. Tra le curiosità “assaggiate”, gli originali panettoni:
al carbone nero, alla zucca con tisana calda ai frutti di bosco, alle pere e
parmigiano, alla robiola, con la cipolla ramata di Montoro (in Irpinia) e, per
finire, quello che arriva da Tokio, in un raffinato packaging (premiato), teso a sposare la cultura
occidentale a quella orientale. Da Eataly Smeraldo, si è voluto,
invece, premiare la Famiglia
Vergani con un panettone di 70 kg, per i suoi 70 anni di attività, facendo dei
simpatici selfie con i suoi dipendenti. Così perdendosi fra i molteplici gusti
di questo dolce simbolo del Natale, la
folla si è assiepata per pregustare, forse, l’attesa di una festa che restituisca il sapore dell’infanzia
e i rassicuranti valori della tradizione. (Giuseppina Serafino)


Nessun commento:
Posta un commento