

Un velo di grigiore ammanta Norimberga, il primo giorno del nuovo anno, quasi volesse celare pudicamente sconosciuti segreti , o i molteplici tesori che la rendono unica. Un tenue manto di neve ricopre i suoi tetti aguzzi, come a voler restituire candore ad un territorio che vanta la nomea di arrogante potenza egemonica. Le possenti mura , erette tra il XIV e il XV secolo, stringono in un abbraccio le perle architettoniche del centro storico, il cosiddetto mitte , per un’estensione di circa 5 chilometri, da cui parte la Konigstrabe, l’elegante via principale. Si sa che Il nome “Norimberga” compare per la I° volta nell’anno 1050 in un atto pubblico e si riferisce ad un insediamento situato a sud della prima roccaforte. Si tratta di una città, di 510.000 abitanti, con un’alta qualità della vita, che viene definita cosmopolita e caratterizzata da un variegato panorama culturale per i suoi numerosi musei, i più suggestivi dei quali, sono risultati il “
Germanisches Nationalmuseum”, di arte e
cultura germanica, che in una struttura di 25.000 mq ospita più di un milione
di oggetti che partono dall’età del ferro per giungere ai giorni nostri; il
Verkehrsmuseum dedicato al sistema
ferroviario tedesco, dal 1835 anno in cui si inaugurò la prima ferrovia a
Norimberga , con circa 30 modelli di treni . Delizioso il viaggio nel mondo del giocattolo
presso lo
Spielzeugmuseum , fra bambole di porcellana e casette realizzate
con precisione certosina , soldatini di stagno o giostrine.

Un discorso a parte meritano il Centro di Documentazione
del partito nazional-socialista e quello di Commemorazione dei processi di
Norimberga che aiutano a comprendere gli sviluppi di un periodo oscuro della
Storia, ci si aggira per le sale con un assorto mutismo e si osservano gigantografie del periodo bellico
che sembrano voler sopraffare per l’imponenza dei personaggi raffigurati. Ci si perde con
la mente su quell’effluvio di notizie trasmesse dall’audioguida, miste a echi
di sirene, rumori di aerei e dictat scanditi
da voci imperiose di hitleriana memoria. Il tour autogestito della città
parte comunque dalla grande piazza del mercato che ospita il
Wochenmarkt , il mercato ortofrutticolo che quotidianamente, sotto
ai suoi graziosi tendoni a strisce rosse, espone fresche prelibatezze.

Un’espressione di giubilo la si proferisce dinanzi alla bellissima fontana
Schoner Brunnen, a forma di pinnacolo
del ‘300, alta 19 metri , che presenta una superba opera di oreficeria con
statue di eroi pagani e cristiani, racchiusa da un cancello placcato in oro,
con due anelli. La leggenda racconta che se si esprime un desiderio, esso si
realizza girando l’anello d’oro, quello nero invece regalerebbe alle donne una
gravidanza.

La sottoscritta ha preferito non provare entrambe le esperienze, a scanso di
imbarazzanti equivoci. L’
Hautpmark è
caratterizzato dalla splendida facciata della Fraunkirche, la chiesa in cui gli
Angeli di Natale aprono i famosi mercatini, con le graziose casette marroni,
ora vuote come la desolazione che trasmettono, nel
Christkindlesmarkt. Alle 12 ogni giorno viene azionato il carillon,
che rievoca la sfilata dei sette principi elettori dinanzi all’imperatore,
risalente alla Bolla d’oro di Carlo IV nel 1356.

Poco oltre, il
Castello Imperiale di Norimberga , con il
Kaiserburg, una delle più importanti
sedi del Sacro Romano Impero, si erge con imponenza, a ridosso del mitte,quasi a
voler proteggere le bellissime chiese gotiche di San Lorenzo e San Sebald, uno dei
principali centri della riforma protestante. Incantevole la vista
panoramica a 360°della città, dall’alto
della torre di Sinwell, raggiunta
annaspando su per una tortuosa scala a chiocciola. Ma ancora più suggestiva è
la ricognizione del borgo che consente di scoprire angoli affascinanti in cui perdersi per recuperare una dimensione fiabesca, pari a quella scoperta ,
con gli occhi spalancati per la meraviglia, in tutta la magnifica città di
Norimberga, ricca di storia e di
straordinaria cultura.
Giuseppina Serafino
Commenti
Posta un commento