
Una Milano moderna fra
Citylife e
Rho Pero, vista dall’alto
come un serpente multiforme che si snoda fra grattacieli e una miriade di luci
che disorientano gli estimatori del profumo di storia che pur la contraddistingue.
Una suggestiva rassegna fotografica di 43 autori che hanno scelto il capoluogo
meneghino come fulcro di riflessione e di scoperta. La mostra “Prima Visione”,
in programma alla
Galleria “Bel Vedere" in via Santa Maria Valle, fino al 7 marzo 2015, giunta alla decima edizione,
è divenuta ormai un appuntamento fisso, in collaborazione con il
G.R.I.N (Gruppo Redattori Iconografici
nazionale). Le foto realizzate, per lo più da giovani, sono una ricca panoramica
di scorci desueti di una metropoli in continua trasformazione, caratterizzata
da geometrie verticali come quella del Bosco di Stefano Boeri, dei nuovi
progetti nell’area dell’
Expo ma anche delle periferie
rivisitate. Particolare il ponte di una Via Rubattino in un caldo chiaroscuro,
l’esondazione del Seveso in una originale immagine che pare ritragga uno
specchio lacustre di regale bellezza. Molti degli autori hanno privilegiato una
architettura che sgomenta per la
sensazione di distacco e freddezza che comunica, con edifici anonimi ma imponenti. Stupisce la
presenza di scatti relativi ad una
Milano poetica nel
Parco Nord ammantato di neve, in quelli “social “ che
ritraggono momenti di protesta per il diritto alla casa o di un ritrovo
organizzato su facebook in abito white,
per un sontuoso pranzo condiviso, nei
giardini
Indro Montanelli. Un’altra oasi verde che compare, sia pure come
scenografia di sorridenti ragazzi in
bicicletta è quella di un Parco Sempione, coperto di grigiore. Diversi sono stati i modi di interpretare la città, rifuggendo dai luoghi simbolo, assurti a vessillo della milanesità, anche se ci sono alcuni occasionali riferimenti, come quello di
Santa Maria Della Grazie, del
Castello Sforzesco o del
Duomo,
ma solo per mostrare in primo piano dei
particolari elementi strutturali. Una Milano non convenzionale che si apre alla
novità e alla riscoperta di nuove suggestioni visive, quella ritratta nelle
bellissime foto di “Prima Visione”, così come è quella di coloro che si recano alla
mostra, valorizzando le molteplici potenzialità
creative e culturali che la connotano.
Giuseppina Serafino
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