

Tutto parte
da
Collodi, in Toscana, dove
Giacomo
Bulleri nasce nel 1925 , in una realtà contadina in cui la vita è scandita
dai cicli stagionali e dalla solidità dei valori della tradizione. Dopo un
periodo di gavetta a Torino, arriva a Milano, dove la ristorazione diventa la
sua opera d’arte con un locale aperto nel 1958, e con la sua perseveranza che lo porta a considerare ogni ricetta come un
vero e proprio stile di vita. Si aggira per i tavoli dei suoi ristoranti che
sono diventati tre, uno dei quali è all’
Arengario, nel Museo del Novecento,
oltre ad una pasticceria, caffetteria a
Palazzo Reale, e una tabaccheria, come
un personaggio da film: cappello in testa, sguardo attento e una grande
passione nel cuore. Così egli viene tratteggiato nel libro autobiografico “
Ricette di vita”, edito da Bompiani, e così appariva all’inaugurazione dalla sua
nuova “creatura” in via Sottocorno, a pochi passi dagli altri suoi gioielli sopracitati. Una folla si accalcava
dinanzi alla vetrina della graziosa
Tabaccheria, aperta nel 2007 e ora
oggetto di restyling, richiamata da un accattivante invito su
Facebook, stazionava in attesa di
gustose sfiziosità elargite da solerti camerieri.


All’interno medesimo scenario davanti ad un bancone su cui turbinavano
degustazioni di robusti sapori dal
prosciutto affettato con il coltello da Marco Monti, genero del titolare, ai
panini con la trippa, ai bocconcini di porchetta, dai fagioli con le polpettine
ai frammenti di finocchiona. Il tutto
accompagnato da vini selezionati, senza lesinare, su richiesta , un
ottimo champagne servito con estrema cortesia e generosità , come tutto il
resto, cosa che non accadeva da tempo. Un’atmosfera di un’epoca retrò, pari a
quella dell’angusta saletta della storica Tabaccheria, in cui campeggiavano,
all’ingresso, a guisa di suppellettili, pacchetti di sigarette e sigari,
bottiglie di vino sulle mensole o vasetti vari di confetture. Lo sguardo si
soffermava sulle grandi foto d’epoca in
bianco e nero che ritraggono la fatica del lavoro e l’umiltà di coloro che con dignità assolvano a mansioni


accessorie,
mentre musiche swing guidavano i pensieri su atmosfere patinate. L’intento dei
proprietari è stato quello di ricreare
il fascino di un’antica drogheria e l’autenticità di un tradizionale bacaro
veneziano, dove confluiscono suggestioni olfattive e gustative di grande
impatto emotivo. Aperto dalle 8 alle 24
il neo-nato esercizio commerciale, dopo aver iniziato il giorno con dolcezze dell’adiacente pasticceria,
proporrà una selezione di cibi tipici dei locali di Giacomo Bulleri: ribollita,
ragù toscani, salse per crostini. Pur proseguendo con la classica vendita di
tabacchi, fra gli arredi décor, esibirà oltre sessanta prodotti scelti, il
meglio d’Italia, in un trionfo di capolavori del gusto e della tipicità. Una
particolare cura nel packaging, ornata dall’effige dello stesso Giacomo,
caratterizzerà prelibatezze quali: colatura di
alici di Cetara,
pecorino Bagnolese, passata di pomodoro giallo,
pomodorini di Corbara, burro al
tartufo bianco di Gubbio o un profumato
olio extravergine di oliva di Spello.Questo grand’uomo, ormai novantenne, ha scritto nelle sue
preziose note autobiografiche: "L’unica cosa da fare è rallentare, scendiamo da
questo dannato ottovolante, riprendiamo la bicicletta e guardiamoci intorno. La
memoria è un posto fantastico. E’ una specie di cantina, con bottiglie
straordinarie. Ogni volta che le stappi, ritrovi intatto il sapore di un vino
unico ed inimitabile … quello della vita.
Giuseppina
Serafino
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