Suggestioni Oniriche
Anna Maria Germontani comincia a fotografare intorno ai
ventanni. Nel 79’ trasferitasi nel Sud
America , inizia ad attingere ad una realtà ricca e stimolante svolgendo
reportage su luoghi e culture che le forniscono suggestioni molteplici.
Rientrata in Italia, dieci anni dopo, realizza un libro
in bianco e nero sulle
comunità cattoliche presenti a Milano; segue una mostra di alto profilo
scaturita da una reinterpretazione, fondata su valori plastici ed espressivi ,di
volti e corpi di opere scultoree religiose. Ad un giro di boa della sua vita
interiore , la fotografa sopracitata
muta il suo approccio e cerca la rarefazione, forse il mistero pur non
mostrando
gli individui in maniera diretta , crea suggestivi rimandi alla
presenza umana. Oltre al ritratto e al
reportage metropolitano predilige soggetti scultorei ed architettonici, in
bianco e nero , mentre utilizza il colore per caratterizzare il paesaggio
urbano, quasi fosse un modo per umanizzare la realtà indagata. Suggestive le
immagini nate dall’emozione provata dinanzi ad alcuni costumi presso il MuseoBagatti Valsecchi di Milano, poiché a
suo dire pareva che essi avessero una vita propria. Le fotografie scattate
mostrano, secondo la sua
interpretazione, una realtà parallela, che si sovrappone a quella del
visitatore, una dimensione “immaginaria” che l’ha ispirata per molti anni, fino
a quando è stata
sostituita dalla “realtà ingannevole”. Quest’ultima sarebbe
una realtà che ci coinvolge senza che ci si renda conto, una realtà fugace che
può durare quanto un episodio di contestazione come quella del manichino nel
cortile di Brera. Anche se non ne siamo
consapevoli , l’artista ci fa divenire attori in un mondo di sogno che viene
creato intorno a noi, salendo sulle “stelle blu fatte di rugiada lacrimosa”.
Sono
immagini che entrano prepotentemente nella nostra vita: guardiamo stupiti
l’esile figura che ruota con grazia nel cielo o il tripudio di fiori che pare
voglia sostenere il solido palazzo
d’epoca. Toccano il cuore le parole con cui AnnaMaria Germontani sembra
volere suggellare la sua opera fotografica e, più in generale il dianamico
percorso di vita da Lei effettuato: “Con curiosità ho cercato questa
realtà onirica , che appare e scompare, senza avere il tempo di invecchiare”.
L’auspicio sarebbe quello di poter ammirare ancora le sue bellissime fotografie in altre mostre,
onorandoci della presenza di una
fotografa di pregevole livello artistico.
Giuseppina Serafino
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