Scoprire Rimini “Lentamente”

modaiolo e gaudente, una dimensione onirica che fa cogliere ciò che la mente e l'occhio nudo non vedono. Come ha avuto modo di affermare Peter Adams ”una macchina fotografica non ha mai creato una grande immagine, come una macchina da scrivere non ha mai creato un grande romanzo”. La fotografia è un esercizio di osservazione che fa notare l’idea che si ha della realtà, coglie emozioni fissando immagini con precisione e rapidità. Salvatori propone vedute accattivanti di una Rimini sotto la neve, che costringe ad un andare

lento con lo sguardo che si muove con un altro respiro. “E ad altri respiri sono costrette le nari, che attraversano l’aria pungente, in cui riecheggiano odori più puntuti: la legna che arde, gli aghi dei pini, da noi-sulla spiaggia- il salmastro non più contrastato dall’odore della sabbia, che giace coperta dal manto compatto innevato. Anche

una rassicurante quotidianità relativa ad un luogo per antonomasia patria del divertimento e dell’effimero. “Una Rimini-ha dichiarato Salvatori, che è, invece, per chi da qui proviene- come ha perfettamente mostrato Fellini-luogo intimista, nebbioso, etereo, avvolto da una malinconia dolce, ma mai appagata, che solo chi passeggia davanti al mare in inverno, ha tra i registri del suo animo. “Festina Lente” (Affrettati lentamente) recita l’antico motto attribuito all’Imperatore Augusto dallo scrittore latino Svetonio, un

sboccia solo d’estate, siete in errore. Fermatevi davanti alle immagini di Salvatori, passeggiateci dentro: scoprirete piccole virgole che animano i fraseggi di una Rimini vivissima e dolce…”
Giuseppina Serafino
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