
Una mostra unica nel suo genere quella dedicata ad Elio Fiorucci,"Il nuovo vocabolario della moda italiana", recentemente
inaugurata presso la
Triennale di Milano. I protagonisti della moda
contemporanea hanno recuperato il Dna
culturale, tecnico e tecnologico della tradizione riscrivendolo in un
linguaggio del tutto originale. Un inedito vocabolario di stile e produttività
che va dalle calzature agli occhiali, dai bijoux ai cappelli, a partire dal
1998, anno spartiacque per chi ha tratto spinta dalla crisi per effettuare un percorso autonomo. Un modo per sintetizzare
e definire le caratteristiche fondanti
del made in Italy contemporaneo, ancora in via di scrittura ed evoluzione. La
mostra è strutturata in un percorso
composto da Lemmi che sintetizzano ognuno un concetto




tipico e rinnovato
del sopracitato style, come ad esempio:
Materia, Costruzione, Ornamento, Dettaglio, Laboratorio… ognuno caratterizzato
da istallazioni che illustrano il prodotto e il relativo processo creativo, dal
cartamodello, agli accessori, dalle prove di lavorazione alle componenti. Vi sono inoltre 3 macro sezioni: Vocabolario
(nel quale i prodotti sono organizzati intorno a concetti chiave, così da
rappresentare i diversi approcci progettuali che ricontestualizzano gli
elementi archetipici del prodotto italiano).Narrazioni (in cui viene tracciata
la mappa del sistema di produzione culturale e comunicativa che ruota intorno
alla moda-fotografia, illustrazione, nuovi media, editoria, video-arte).Biografie
è la sezione che concentra la narrazione sulle storie dei singoli stilisti e
marchi cui si deve il nuovo linguaggio della moda made in Italy. I curatori
dell’ esposizione Paola Bertola e Vittorio Linfante hanno affermato “Tutto
questo è stato possibile grazie alla valorizzazione di risorse accessibili in
Italia e scomparse altrove: l’attitudine progettuale diffusa, i patrimoni di
cultura materiale, le piccole reti di laboratori, le manifatture periferiche.“ (Giuseppina Serafino)

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