Siviglia capolavoro di stili (I Parte)

arabo, un patrimonio architettonico di inestimabile valore. Tracce indelebili sono quelli dei musulmani, presenza infedele che la Riconquista cattolica non è riuscita a cancellare. Il Barrio Santa Cruz, chiamato anche Juderia o
quartiere ebraico, sorge sull’area un tempo abitata dagli Ebrei, è l’antico quartiere di Siviglia che racchiude alcuni tra i monumenti più significativi della città ed è per questo Patrimonio dell’ Umanità, con piazzette dal tono raffinato e
palme fiorite. La Giralda, torre simbolo della città, rispecchia lo stile degli Almohadi, rigidi in ambito religioso, ostili al lusso ma abili nel coniugare la maestosità alla raffinata semplicità. Fu edificata su quella che era la Moschea maggiore della città, troneggia di fianco alla Cattedrale, facendo ansimare il visitatore che percorre a serpentone i suoi
Indie e i Reales Alcazares (Palazzi reali) la cui caratteristica è la mescolanza di stili, dall’ islamico al neoclassico. L’Alcazàr, un’antica fortezza araba, è un magnifico esempio di architettura muéjar con saloni, patii ed eleganti giardini che affascinano per la grande
combinazione di colori, in cui lo stile arabo ha fuso forme rinascimentali a forme romaniche. La costruzione originaria risale al 712 come fortezza araba ma la trasformazione avvenne durante il XII secolo, con il già citato regno degli
Almohadi che elessero Siviglia a capitale del regno di Taifa. Dell’originale fortezza almohade del XII secolo si conservano solo il Patio del Yeso e gli archi separanti il Patio de la Monteria (cortile della caccia) dal Patio del Leon. Nel 1356, con il Regno di Pietro il Crudele, l’Alcazar viene trasformato in residenza cristiana in stile Mudejar. Per questo il palazzo è conosciuto anche con il

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