
Fra le varie proposte di viaggi che si notano in questo periodo ve ne sono alcune che hanno degli originali fil rouge come quello ideato dall’
Associazione Sloways: 4 itinerari sulla via della pizza. Ovviamente un semplice pretesto per far percorrere dei luoghi che possiedono da sempre un grande fascino ed appunto per questo richiedono un restilyng a livello di memoria collettiva.Il primo è quello relativo alla “fugassa” fra i carruggi della riviera ligure, inebriati dal profumo di salsedine d e di brezza marina, e non soltanto di quelli della celebre focaccia al formaggio di Recco.
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Località "Setta" |

Si può partire da
Genova per giungere fino a
Nizza, provando la sua socca, variante della farinata di ceci, magari in sella ad una bicicletta, lungo le ciclopedonali delle ferrovie dismesse come è capitato di fare recentemente da Imperia a Sanremo o da
Bonassola a Levanto. Merita una tappa
Framura, uno dei Borghi più belli d'Italia, per fare qualche escursione nelle sue cinque graziose frazioncine e gustare le torte di verdure della
gastronomia “Da Enrica”, in località Setta, oltre alle prelibatezze della cucina ligure alla cantina
L’Agave e dell'Agriturismo Ca' di Mare. Framura
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Ciclopedonale S.Lorenzo-Sanremo |
Turismo è una vera fucina di iniziative molteplici che farebbero impallidire Comuni limitrofi. Per coloro che amano i paesaggi collinari è piacevole ripercorrere La Via Francigena a piedi, da Viterbo a Roma, per assaporare oltre che le suggestioni storiche medioevali ed etrusche, il sapore della “pinsa”, già descritta da Virgilio come un omaggio del re latino ad Enea , un prodotto da forno di forma allungata (pinsere significa appunto allungare).
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Sutri- parco |

Dopo aver visitato
Sutri con il suo bel anfiteatro interamente scavato nel tufo si giunge al parco di Monte Mario e al Monte della Gioia, forse così chiamato perché da esso si scorge il bel Cupolone di San Pietro. La terza tappa è quella che porta nel Salento, partendo da
Otranto, Perla d’Oriente, per scoprire la Valle dell’Idro fino a Ponte Badisco, da cui è possibile ammirare, nelle giornate limpide, le montagne albanesi. Ci si può dirigere verso il Faro di Punta Balascia, il punto più a Est d’Italia e recarsi presso la città di Santa Cesarea Terme, visitando antichi villaggi messapici. A guidare l’olfatto sarà la pizzica rustica salentina preparata nei forni locali dalle sapienti massaie
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focaccia al pesto |
presenti nei piccoli villaggi di campagna che conducono a
Gagliano del Capo, lungo un percorso disseminato di caverne visitabili. La meta conclusiva sarà
Lecce con le sue chiese barocche e gli edifici in pietra leccese. Un quarto gastropercorso è quello sui tratti montuosi del Parco della Madonie, non lontano dal vulcano Etna, con vette di oltre 2000 metri, fra cui si celano borghi arroccati dai quali è possibile godere una vista spettacolare sulla Sicilia centrale, proseguendo per il “Sentiero d’Italia”. Raggiunta Palermo si può apprezzare il celebre Sfinciuni, un’antica ricetta a base di pane di pizza cosparsa di salsa di pomodoro, cipolla, acciughe, origano e formaggio tipico, una vera prelibatezza.


Dalla scarsa vegetazione dell’alta montagna si può poi incontrare una grande varietà di paesaggi fino a giungere alla rigogliosa macchia mediterranea intorno al mare cristallino di Cefalù. Un viaggio che costituisce un vero e proprio tripudio dei sensi dopo aver attraversato piccoli borghi di pescatori, sospinti dal fruscio del vento fra gli ulivi, dal frinire delle cicale, dal profumo di finocchio selvatico e della liquirizia, con il piacevole sciabordio delle onde del mare cristallino…
Per non parlare poi della costiera amalfitana e della pizza napoletana verace, assurta a Patrimonio dell’Unesco, non resta che partire con il pretesto di una meta da raggiungere, per “perdersi” (speriamo di no) nei molteplici meandri della ricca storia del nostro Paese.
Giuseppina Serafino