Un viaggio indimenticabile verso il Nord (15-18 febbraio 1944)
La paura per noi bambini è tantissima anche se da mesi e mesi viviamo in questo incubo. Ci rannicchiamo sotto la coperta che ognuno di noi porta con sé e ci auguriamo di addormentarci per non vedere il peggio. Per fortuna il sonno ci trasporta in un mondo più sereno e ci svegliamo a Roma in Vaticano.Qui, il tanto atteso mezzo di trasporto, che per motivi che non so deve andare verso nord, ci garantisce il viaggio fino a Firenze e così si riprende subito, sempre su di un rimorchio, il lungo tragitto. Il freddo mi tormenta, ma il pensiero che presto saremo dalla
trovare più l’automezzo, invece le bombe fortunatamente lo hanno risparmiato.
il Crocifisso sono rimasti illesi. Siamo ormai abituati a questo spettacolo che ci lascia quasi indifferenti. Ad un certo punto del viaggio ci fermano dei tedeschi; salgono, perquisiscono gli uomini senza però trovare armi, poi si siedono accanto a noi. Mia madre offre loro da bere, ma non accettano finchè non beviamo anche noi. Si sa, non si fidano. (Noi italiani avevamo firmato l’armistizio con gli americani l’8 settembre del 1943). Il viaggio prosegue ma, dopo alcuni chilometri il camion, assai malandato, si arresta all’inizio di una




miei genitori si informano subito se il tratto di ferrovia Bologna –Milano è attivo, così corriamo alla stazione, ma il treno sarebbe partito il giorno seguente, e dove dormire? Gli orari non venivano rispettati e per paura di perdere quel treno, si decide di dormire li. Ma siamo stremati. Allora mia madre, donna forte e sicura ed anche molto bella, va da




E così, dopo tre giorni, finì il nostro burrascoso viaggio e con il calore e l’affetto della nonna materna e degli zii, la vita ricominciò per noi bambini a trascorrere abbastanza normalmente riprendendo la scuola ed i giochi.
Elisa Prada
(Un ringraziamento ad Elisa per questa pregevole testimonianza di un viaggio molto particolare svolto nel periodo bellico)
Giuseppina Serafino
Terribile e molto toccante...anche oggi siamo in guerra, anche se non piovono bombe.
RispondiEliminaIl rischio è quello di dimenticare e di pensare al tema del viaggio solo come motivo di svago e divertimento.
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