Camminando sulle vie del Prosecco
Dal 2019 è divenuto Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco il territorio collinare del Prosecco che in autunno si tinge di un fascino cromatico straordinario. Il suolo del Conegliano Valdobbiadene ha un’origine molto antica che risale al sollevamento dei fondali marini e lacustri. Una parte delle colline è stata rimodellata dai ghiacciai delle Dolomiti che hanno portato a valle i diversi sedimenti; dove il ghiacciaio non ha agito, si sono mantenuti suoli di origine marina, meno profondi e più filtranti. Questo determina una coesistenza di terreni diversi e una differente
raggiungere l’agriturismo Ca’ Borg per una degustazione di vini; il pernottamento potrà essere fatto alla tenuta Sant’Eufemia. Un altro agriturismo da tenere presente è Ca’ Borg il giorno successivo, prima di addentrarsi nella valle del Crevada, contornata da affioramenti rocciosi e massi sparsi dalle fogge più stravaganti. Si risale poi la dorsale alla cui sommità si erge la Pieve di San Pietro di Feletto, una piccola abbazia romanica affrescata all’interno e all’esterno con cicli di religiosità popolare. Dopo numerosi saliscendi fra vigne e macchie boschive, si perviene nella Valle del Lierza, al seicentesco Mulinetto della Croda, che merita una visita all’interno. Altre risalite su dorsali e colli più ripidi, si arriva su una
costa aperta in località Costetta e con una lunga tappa ci si porta in quota raggiungendo il culmine altimetrico ai quasi 450 metri di Combai.Rapiti dal fantastico paesaggio, si ridiscende nella valle del Torrentello Rielza e si risale addentrandosi in colli sempre più verticali fino al borgo di Zuel, su una giogaia panoramica da dove si ammirano le Prealpi Trevigiane. In seguito si attraversa una zona di maestosi castagni secolari e si raggiunge la Vall’Alte, densa di selvaggia vegetazione. Si risale quindi a Col, un vasto pianoro di origine morenico-glaciale, tenuto a vigneto e si scende per recarsi nel grosso centro di Follina, celebre per l’articolato complesso religioso dell’Abbazia cistercense di Santa Maria.
Il tratto finale è quello che porta dalla sella di Combai, per sostare nel piccolo centro storico con semplici case in pietra, vicoli e portali. Ci si accinge infine ad attraversare il borgo in pietra a vista di Colmellere per scendere a Guia,percorrere la dorsale boschiva del colle Costagaranda e immergersi nell’ombrosa Valle del Rosper con cascatelle e polle tra roccette.Qui ci si addentra nelle zone più specializzate enologicamente di tutto l’itinerario del Cartizze per recarsi infine a Valdobbiadene, una delle due capitali della zona Doc del Prosecco e concedersi delle meritate degustazioni lungo il percorso. Ci si considererà sicuramente appagati delle belle camminate in uno scenario davvero inebriante.
Meriterebbe già solo il mulino a mio parere...
RispondiEliminaPerò, vuoi mettere...un prosecchino!
EliminaIn autunno è un'idea meravigliosa! Con i primi freddi il vino scende meglio, ma un wine tour ti fa capire quanto lavoro, quanti sacrifici e quanta esperienza servano per quel bicchiere di prosecco. In fondo è una magia!
RispondiEliminaVedo che sei molto saggia...in vino veritas!
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