I kibbutz di Israele
ispirata ai valori della condivisione e
dell’uguaglianza, riscosse ben presto un grande successo, a tal punto da essere
replicata in diversi altri centri sparsi per il Paese. I kibbutz sono un
elemento importantissimo per l’economia israeliana, infatti da loro derivano il
40% della produzione agricola nazionale e il 10% di quella industriale; sono
anche luogo di ricerca per quanto concerne la salvaguardia dell’ambiente, in
cui poter svolgere un’esperienza di volontariato per un periodo minimo di due
mesi. I turisti in questi villaggi immersi nel verde
possono scoprire le bellezze nascoste del paese e sperimentare in prima persona la proverbiale
ospitalità israeliana, un’ottima alternativa low-cost, a prezzi contenuti e con
svariate attrattive. Attualmente in Israele i kibbutz sono circa 250, ognuno
con le proprie peculiarità: alcuni sono uniti dalla ricerca tecnologica, altri
dall’armonia verso la natura; alcuni
hanno scelto di mantenere uno stile di vita sobrio, altri invece hanno
optato per qualche lusso

in più. L’universo dei kibbutz è molto variegato
poiché alcuni offrono un livello di ospitalità altissimo che spazia fra hotel,
B &B, ospitalità all inclusive. Il più celebre di essi è quello di Sde
Boker, sorto nel 1952 nel sud di Israele, a 50 km dalla città Beer Sheva. Qui
David Ben Gurio, storico Primo Ministro e fondatore dello Stato di Israele,
trascorse l’ultima parte della sua vita in una casa convertita oggi in museo.Il kibbutz ospita circa 80 famiglie che vivono mediante
l’agricoltura e l’industria leggera. Sde Boker è un ottimo punto di partenza
per
recarsi alla scoperta del favoloso deserto del Negev e del parco nazionale
di Ein Ovdat, famoso per i resti dell’antica civiltà nabatea ed inoltre per la
sua natura rigogliosa ed incontaminata. Sempre nel Negev, si trova il kibbutz
Ketura, una vera e propria oasi in mezzo al deserto a 50 km da Eilat. Fondato
nel 1973 da un gruppo di giovani nordamericani, oggi ospita la Arava PowerCompany, azienda nel settore dell’energia che proprio qui ha installato il
primo impianto fotovoltaico di Israele. Ketura è il secondo insediamento più
popoloso
della regione, vanta circa 300 abitanti, dui cui la metà sono bambini.
Rappresenta uno dei kibbutz più attivi sul fronte ambientale, non solo per il
grande impianto ad energia solare che ospita: promuove attivamente uno stile di
vita il più ecosostenibile possibile fra i suoi abitanti, basato su un riciclo
efficiente dei rifiuti, sull’utilizzo consapevole dell’acqua e sull’utilizzo
senza sprechi di energia pulita, nella vita quotidiana. Ketura è anche la sede
della ong AIES (Arava Institute for
Environmental Studie), un centro di ricerca e formazione attivo dal 1996 per
proteggere i delicati ecosistemi del Negev e del Mar Morto, promuovendo
pratiche di

agricoltura sostenibile. Soltanto un terzo dei membri di Ketura è
nativo di Israele, per tale motivo, addentrandosi fra i suoi viali, è possibile
sentire parlare in francese, spagnolo, russo e catalano. Ein Gedi si affaccia
sul Mar Morto e ospita un grandioso giardino botanico, divenuto parco nazionale
nel 1972. Fondato nel 1953 sopra un insediamento millenario, questo villaggio è
un luogo ideale per il rela x per le sue belle spiagge. Dirigendosi verso sud,
a Eliat troviamo Samar, una vivace comunità che comprende circa 50 famiglie e
che ultimamente è diventato una rinomata meta per l’eco-turismo. Appena
possibile, non resta che soddisfare la propria curiosità vistando uno dei tanti
Kibbutz che contraddistinguono uno dei molteplici lati affascinanti del
territorio di Israele.
Giuseppina Serafino
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