Cibiana di Cadore, "Paese dei Murales"
C’era una volta un paesino triste, abitato per otto mesi su
dodici soltanto da bambini ed anziani, seduti su panche di legno , in un
grappolo di case sulle Dolomiti, a metà strada della valle che congiunge Pieve
di Cadore a Cortina. Ebbene qualcuno ebbe l’idea dei “Murales”. Si tratta di un
piccolo paese veneto di 369 abitanti, a 985 metri sul livello del
mare, Cibiana di Cadore, lungo la
strada che da Venas arriva al passo
Cibiana e poi nello Zoldano, in provincia
“Paese dei Murales” o “Paese che
racconta la sua storia”. Una storia dipinta sulle pareti di molte
abitazioni da autorevoli artisti, per lo più veneti , ma giunti anche dal
Giappone e dall’ex Urss, per raccontare di arti, mestieri, feste, leggende che
rappresentano una memoria collettiva di suggestiva valenza. Dal 1980 si è così
creato un museo all’aperto che vanta 55 affreschi che abbelliscono l’abitato
come accadeva nelle città medioevali italiane e danno vita ad un percorso
artistico davvero particolare Osvaldo
Da Col, presidente della Pro loco,
ora sostituita dal Comitato Arte a Cibiana
ama ricordare: “Cibiana è un paese di emigrati che facevano i gelatai in
Germania per gran parte dell’anno. Noi abitanti rimasti, convinti delle
potenzialità turistiche del nostro luogo natìo, abbiamo abbellito il paese con
pitture su muro, grazie all’idea attinta da un libro sui murales messicani. I
nostri murales rammentano la storia
della casa su cui è dipinto: Lelo il Liutaio, Pascal il fabbro, Lole l’ultimo
casaro,
al moliner, la cadorina… L’inserimento di queste immagini è stato
realizzato nel contrappunto adatto all’architettura rustica, come se si
trattasse di finestre dipinte. Sulla cima del Monte Rite, accanto ad un
rifugio, un forte di guerra ospita il museo più alto d’Europa: il Messner Mountain Museum Dolomites o Museo nelle Nuvole che custodisce un nutrito
patrimonio di reperti, foto e opere
d’arte che raccontano la storia dell’esplorazione e dell’Alpinismo dolomitico. Cibiana
è stata poi per molto tempo la capitale della produzione
delle chiavi, attività
testimoniata nel "Museo del ferro e della chiave”, allestito nelle vicinanze
dell’Ufficio delle Miniere, nella frazione Cibiana di Sotto. Nel 1990 lo
scultore Toni Benetton creò la scultura monumentale “Al fer” dedicata ai
minatori e alla lavorazione del ferro che ha attirato per diverso tempo
numerosi villeggianti affascinati dagli
echi di un passato da far rivivere, denso di tradizioni autentiche che scaldano
il cuore in un territorio di infinita bellezza.
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Wow! Una mostra all'aperto davvero stupenda! E che storia
RispondiEliminaMi fa piacere Arianna di trovare delle estimatrici di questi valori territoriali.
EliminaGrazie per averci trasferito notizie interessanti che non avremmo conosciuto e per averci trasmesso ancor più voglia di visitare di partire con la tua penna
RispondiEliminaMi ritengo fortunata ad avere delle preziose estimatrici da condurre a scoprire piccoli tesori circostanti.
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