Sono tanti i luoghi che ricordano le brutture dello
sterminio perpetrato durante la Seconda Guerra mondiale e che vengono ogni anno
visitati per non dimenticare questa triste pagine della nostra Storia. Ma come vennero
istituiti e principalmente dove? Avvenne poco tempo dopo l’ascesa di Hitler al
potere nel 1933, allorchè la Germania costruì i primi lager che venivano
utilizzati per l’isolamento, lo sfruttamento del lavoro coatto e, cosa
peggiore, per lo
sterminio di coloro che venivano ritenuti nemici della Stato.
I primi di essi vennero creati in zone logisticamente più convenienti, ovvero
nei pressi di grande industrie e cave di pietra in cui avrebbero lavorato i
prigionieri. Nella gran parte dei lager venivano effettuate delle
sperimentazioni “pseudo mediche”, come ad esempio a Dachau, dove funzionavano
le cosiddette stazioni sperimentali, in cui i medici tedeschi usavano i
prigionieri come cavie
umane. Ogni campo di concentramento disponeva di un piazzale
su cui si tenevano per ore estenuanti appelli , da cui partivano le colonne in
marcia verso i luoghi di lavoro e in cui venivano inflitte le punizioni
corporali come impiccagione o fucilazione. Il primo campo di concentramento nel
territorio tedesco venne istituito su
iniziativa di Heinrich Himmler, il 22 marzo 1933 nei pressi della sopracitata Dachau, a poca distanza da Monaco di Baviera,
su un
terreno paludoso, dal clima poco salubre, umido e nebbioso, di montagna.
I primi che vennero qui internati furono gli oppositori politici (come i
comunisti), gli Ebrei, gli omosessuali, i Testimoni di Geova e i criminali
recidivi; divenne anche
un centro di smistamento del cleri. Dei 250 mila
internati, circa 40 mila furono Polacchi, di cui oltre 10 mila persero la vita,
e furono circa 150 mila le persone uccise fra il 1933 e il 1945. Un altro celebre
campo fu Buchenwald,
in Turingia, a pochi chilometri da Weimar dove giunsero
anche abitanti di altri paesi occupati (fra cui Sinti e Rom) ed anche
prigionieri di guerra sovietici. Il Mathausen- Gausen edificato in Austria
subito dopo la sua annessione, sulla sommità di una collina alpina, nei pressi dell’omonima località sulla sponda del Danubio, fu uno dei lager più duri del
Terzo Reich, chiamato dai prigionieri “l’inferno degli inferni”. Il Bergen-
Belsen, sorto nei pressi di
Hannover,
per le condizioni disumane in cui si
trovavano i prigionieri, fu definito “la fabbrica della morte” e venne liberato
dai soldati britannici il aprile 1945. Dopo l’invasione della Polonia, i
Tedeschi iniziarono a creare anche nel territorio polacco i campi di
concentramento a modello dei lager operativi nel Terzo Reich. Il primo,
previsto per 30 mila prigionieri, entrò in funzione nel maggio del 1940 a
Oswiecim, nell’Alta Slesia, con il nome di KL Auschwitz ed aveva oltre 40
sottocampi in cui detenuti erano assegnati al lavoro coatto presso diversi
consorzi tedeschi. Il KL Stutthof e il Kl Gross Rosen avevano 119 sottocampi
disseminati nelle terre polacche occupate e una decina di sottocampi nella
Prussia Orientale, in Boemia e in Germania, nei quali i prigionieri venivano
assegnati a lavori forzati, nella costruzione di strade e nelle industrie
belliche. Il significato più vero legato a questi terribili luoghi che si
vorrebbe cancellare dalla mente sono quelle di Primo Levi : “Se comprendere è
impossibile, conoscere è necessario”.
Giuseppina
Serafino
Luoghi veramente impressionanti, dopo aver visto i monumenti dell'eccidio degli ebrei a Budapest, non so se avrò il coraggio di andare a vedere questi luoghi, che devono servire proprio per non dimenticare
RispondiEliminaNe ho visitati un paio in Polonia e mi è bastato per rivivere emozioni inquietanti.
Eliminasono stata ad Auschwitz. Avevo i brividi e le lacrime. Credo che si debba sempre tenere a mente queste tristi vicende per onorare e ossequiare le vittime. Credo che si debba spiegare a bambini e giovani queste cose e credo anche che gli adulti, debbano trarre da queste cose i veri insegnamenti della vita, cioè 1 il rispetto dell'altro, dell'altro perchè ha un valore in quanto essere umano, 2 Il diverso va aiutato per l'integrazione nel sociale e nin sottovalutato o messo da parte, 3 smettere di fare troppi cinfronti. grazie per aver pubblicato un post sulla giornata della memoria.
RispondiEliminaHai proprio ragione, della parole davvero significanti, grazie a te!
Eliminac he luogo triste e pieno di ricordi ma almeno una volta nella vita sono da vedere
RispondiEliminaSono pienamente d'accordo.
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