Isole Borromee, luoghi fiabeschi
Terre
Borromee riapre gradualmente le proprie
incantevoli destinazioni sul Lago Maggiore. Si tratta di un brand che
identifica i siti culturali e naturali che anticamente erano legati alla
famiglia Borromeo: Isola Bella e isola Madre nell’arcipelago delle Isole Borromee; Parco Pallavicino a Stresa,
Parco del Mottarone con i suoi 500 ettari di area boschiva; Rocca di Angera,
sul versante lombardo in provincia di Varese e i castelli di Cannero, situati
nell’alto
Verbano, in fase di restauro e visitabili entro i prossimi tre anni.
I primi due luoghi che sono stati aperti ai visitatori da lunedì, 26 aprile
sono il Parco Pallavicino e la Rocca di Angera.Villa
Pallavicino è nata come dimora privata nel 1855, quando l’area è stata
acquisita da Ruggero Bonghi, statista e letterato napoletano. Ha fatto seguito
il duca di Vallombrosa e nel 1862 l’acquisizione da parte della famiglia nobile
genovese Pallavicino che ha ampliato la tenuta,
costruito strade carrozzabili,
adornate il parco di statue e trasformando la semplice dimora in splendida
villa ottocentesca di stile neoclassico. La marchesa Luisa nel 1952, ha portato
a compimento l’opera ospitando animali che provenivano da ogni angolo del
mondo. Nel 1956 i Pallavicino trasformarono il loro bellissimo giardino in
museo faunistico aperto al pubblico; dal 2017 esso è entrato nel circuito delle
Terre Borromeo. La
tradizione storiografica lega le
vicende di Angera alla casata dei Visconti ed
è al centro di importanti lavori di ricostruzione ed ampliamento che si sono
protratti per più di un secolo. Negli ultimi anni la Rocca di Angera è stata
oggetto di un restauro voluto dalla Principessa Bona Borromeo che ha riportato
il Castello al suo antico splendore, dando vita al Museo del Giocattolo più
grande d’Europa. Quest’ultimo si sviluppa lungo 12 sale collocate nell’Ala
Viscontea e Borromea, a cui si
affiancano due sezioni monotematiche: una
dedicata alle bambole provenienti da culture extraeuropee e l’altra agli automi
del XIX e XX secolo. Oltre a mille bambole realizzate dal XVIII secoli fino ad
oggi, abbigliate e accompagnate da preziosi corredi, sono esposti anche
giocattoli e modellini di mobili provenienti dalla collezione di Roberta della
Seta Sommi Picenardi. La sezione degli automi, inaugurata nel 2002, contempla
esemplari realizzati tra il
1880 e il 1920, prodotti soprattutto in Francia e
in Germania, delle opere d’ingegno animate il cui movimento era accompagnato da
arie musicali tratte spesso da celebri opere liriche.L’obiettivo di Terre di Borromeo, che nel 2019 ha registrato
oltre 850 mila presenze di visitatori è quello di condividere il patrimonio di
storia e cultura nato nel ‘400, preservarlo nella sua incantevole bellezza e
tramandarlo alle future generazioni.
Giuseppina Serafino
Grazie! Mi ha fatto piacere leggere non perché non conoscessi questi luoghi (sono le mie zone), ma perché ero curiosa di vedere quale taglio davi. Complimenti, bel post!
RispondiEliminaGrazie, molto gentile!
EliminaSono stata a Stresa e quindi le isole, questa estate. Un incanto...grazie per questo nell' articolo!
RispondiEliminaSei un'intenditrice!
EliminaAbbiamo in progetto un weekend sul lago Maggiore proprio tra qualche giorno e il tuo articolo è capitato "a fagiolo" come si suole dire!
RispondiEliminaBuon week end di ulteriori scoperte!
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