Echi d'infinito
Spesso esistono vicino a noi luoghi di grande pace interiore in cui è possibile recuperare un profondo contatto con se stessi grazie all’atmosfera che li pervade. Anni fa mi è capitato di effettuare un trekking in Toscana, ironia della sorte vinto
ad una lotteria natalizia, per visitare i principali monasteri come quello di sant'Antimo nelle Crete Senesi. Sensazionale è stato sentirsi immersi in contesti
ambientalistici d'autore,
rasserenati
dalle note di canti gregoriani che ogni volta, come all’origine, sembrano voler
rapire dalle eccessive contaminazioni, con il piacere di assaporare una voce
sommessa ma intensa che guida il cuore verso paradisi terreni non facilmente circoscrivibili.
Nell’entroterra della metropoli meneghina ho ritrovato particolarmente
significative e allo stesso modo appaganti, forse anche perché legate a ricordi
di prime uscite domenicali, le belle scampagnate familiari alle abbazie di
Chiaravalle, Viboldone e Morimondo. Ciò
che non mi era ancora capitato di
scoprire è che anche in città vi sono
luoghi magici e contemplativi come l’abbazia di via Bellotti 10, un Monastero
accompagnati
da Canti Gregoriani. Per farne scoprire appieno le valenze spirituali, oserei dire,
quasi terapeutiche le monache organizzano corsi di avviamento alla cultura del
canto gregoriano (il venerdì dalle 18 alle 19,30…) w.w.w.benedettineadorazione-mi.it.
Ne abbiamo parlato con Ambrogio, un fervente e appassionato cantore che da anni ha scoperto queste preziose essenze
facendone tesoro per sé e per quanti ne fossero incuriositi. Cos'è per te il
canto gregoriano? gli chiediamo “ Una domenica
mattina, in questo periodo pandemico,
ho deciso di andare a messa per la prima volta in una piccola chiesa non
distante da casa mia dove ci sono delle monache benedettine di clausura. Ebbene
è stata una esperienza che mi ha toccato:
all’interno della chiesa sembra di essere sotto un cielo notturno
pieno di
stelle e la celebrazione è interamente
cantata in gregoriano dalle suore.
Un canto a una sola voce, monodico, con un
ritmo lento, melodioso, che invita alla concentrazione ed è in grado di suscitare sentimenti vari. Beh,
quando sono uscito mi sentivo “leggero” e mi sono messo alla ricerca di che
cosa fosse questo canto gregoriano. Esso
è storia, spiritualità, preghiera e un intriso di culture. I testi sono
in
latino e i brani sono tratti dalla Bibbia. Il rigo musicale è
formato da quattro linee, tetragramma, le note sono quadrate “neumi" anziché rotonde. L’invenzione
della scala musicale è da attribuire al Monaco Guido d'Arezzo del 1500 circa. A
Milano le celebrazioni liturgiche
avvengono secondo il Rito Ambrosiano per il quale vi sono canti monodici eseguiti
con le stesse modalità del gregoriano.
L’auspicio è che molti possano ascoltare
questa particolare modalità di espressione religiosa per scoprirne, come il
buon Ambrogio, una pienezza interiore, rigenerante e nel contempo addentrarsi
in dimensioni che fanno presagire incantevoli sensazioni di echi di infinito.
Giusy Serafino
(Un ringraziamento ad Ambrogio
e ad Alfredo )
Commenti
Posta un commento